TUTTO VERO!!!
Sono le 11:46 del 14 giugno 2025 quando, nella nostra chat whatsapp, irrompe il messaggio di Silvia Tarani e Gabriella Ortisi: “Le maratonete del mare hanno conquistato Messina”! Ebbene si, due nostre socie si sono cimentate nella grande sfida di attraversare lo stretto di Messina a nuoto.. mesi di dura preparazione ma alla fine, il sogno è diventato realtà! E’ la stessa Gabriella a raccontarci nel dettaglio, e con grande efficacia, la loro impresa. E quel fondale blu..
Attraversare a nuoto il tratto di mare che separa la Sicilia dalla Calabria è, nella mente di molte persone, un’impresa straordinaria. Chi non conosce lo Stretto si immagina un tratto di mare molto grande, imperversato da venti e correnti marine.
In realtà parliamo di 3,5 km da spiaggia a spiaggia, percorribili in circa un’ora di nuoto continuato ad andatura regolare, minuto più minuto meno. La salinità, le correnti a favore, e la guida esperta dei barcaioli, aiutano nello sforzo natatorio.
Non serve essere agonisti per fare questa traversata ma servono invece tre cose:
- La voglia di accettare una sfida contro i propri limiti mentali e fisici.
- Impegno e costanza negli allenamenti, almeno tre volte a settimana.
- Buon livello tecnico, di salute e di resistenza;..
La resistenza è una qualità fisica fondamentale e il fatto di essere una maratoneta a me ha aiutato tantissimo.Il giorno della traversata ci siamo svegliati presto ma in molti non abbiamo dormito granché per l’adrenalina ,al pensiero di quello che avremmo fatto l’indomani.
Dopo le ultime raccomandazioni degli organizzatori siamo partiti in barca per la Punta di Torre Faro alle 8,30 del mattino circa , alle 9,30 eravamo già pronti a partire , aspettando anche il via libera della capitaneria di porto.
Il mare era abbastanza calmo nonostante le correnti che solcano lo Stretto. Una leggera brezza soffiava sui visi tesi di tutto il gruppo.
Ci siamo guardate , io e la nostra amica Silvia, compagna di questa è di tante altre avventure, come a dire ” ma che stiamo facendo? ” mi veniva quasi da piangere per l’emozione.
Quand’é arrivato il via libera siamo partiti a gruppi di 3, i più lenti per primi, i più veloci per ultimi. Ogni gruppo aveva una sua barca da seguire per tutta la durata della traversata, sia per la sicurezza che per nuotare con una traiettoria definita.
Arrivato il nostro momento ci siamo fatti coraggio, abbiamo raggiunto la nostra barca ed abbiamo iniziato questo viaggio, collettivo ma allo stesso tempo personale. per un po’ da soli con la propria mente.
Dopo poche bracciate non si vedeva più il fondale ma solo un intenso blu. Lo stupore e l’adrenalina hanno dato più foga alla mia nuotata ma alla fine io e gli altri del gruppo ci siamo assestati sul ritmo giusto.
Gli ultimi metri per me sono stati i più pesanti, perché la corrente si è fatta più forte e contraria,ma anche i più belli. Vedendo il fondale che si avvicinava, bracciata dopo bracciata, già pregustavo l’idea di aver compiuto l’impresa e la felicità di aver realizzato un sogno ,che avevo da tempo, mi ha dato la spinta finale.
Siamo arrivati tutti in Calabria, dai più veloci ed allenati ai più lenti . Il rientro in barca verso Punta Faro è stato piacevolissimo.
In spiaggia ci siamo ritrovati per congratularci e festeggiare insieme.
Ancora adesso ho negli occhi quel blu profondo….
Ed ecco il racconto della nostra Silvia, in cui l’impresa sportiva si intreccia con eventi personali molto difficili, per non dire drammatici, che l’hanno vista risorgere come l’Araba Fenice per regalarci, oltre alla traversata, questo bellissimo scritto:
Una ragazza … fortunata
La vita è piena di sorprese!
A volte piacevoli altre meno, ed a me ne è capitata una veramente pesante, ma anche se a
volte ho creduto che mi avesse indebolito, no, mi ha reso più forte. Sono caduta e mi sono
rialzata, affrontando le difficoltà con una rinnovata determinazione. Un po’ mi sono sentita
persa, immaginando di non poter più correre, di perdere quella famiglia che mi aveva
accolto con tanto affetto ed accompagnata per molti anni, anche difficili, della mia vita.
Allora ho cercato di trovare nuove opportunità, prospettive e nuove esperienze, sempre con
loro e per loro. Ed ecco che mi ritrovo in piscina per necessità, e piano piano attraverso la
pratica nel tempo, quella necessità si trasformava diventando una pratica entusiasmante,
svolta con passione. E questo è merito di Donatella, la mia amica che da runner è diventata
triatleta e poi Sirenetta! Le Sue avventure hanno incantato la mia mente, facendomi sognare
altri orizzonti. Un giorno ero con Gabriella, non ricordo dove, quando e nemmeno il
contesto, ma mi tornano sempre in mente le Sue parole “hai visto che Donatella ha fatto lo
Stretto di Messina, mi piacerebbe farlo, voglio chiederLe come fare”, ed io senza pensarci
su “vengo anch’io, facciamolo insieme, sarà un’altra avventura emozionante!”. Finalmente
avevo trovato una nuova ispirazione. Pochi giorni dopo la mia terza operazione al piede,
ecco che la mia fantasia si trasformava in realtà, mi ero iscritta per fare lo Stretto di
Messina a nuoto con la mia carissima amica! Emozionatissima, ne rendevo partecipe
praticamente quasi il mondo intero, e questa mia incontenibile felicità aveva coinvolto
un’altra buona amica, Antonella anche lei una runner, che incuriosita da un post che avevo
pubblicato, mi chiamava e l’indomani anche Lei era iscritta per lo Stretto.
E ragazzi che avventura meravigliosa!
Avrei tanto ancora da scrivere, ma è difficile trasferire su carta l’emozione di quei giorni
passati insieme a condividere così tanta bellezza e felicità, quindi vado diretta al giorno
della Traversata il 14 giugno, un giorno indimenticabile. Nel tardo pomeriggio del giorno
prima dell’evento, incontravamo lo Staff della Swimming Travel, l’Associazione che ci ha
permesso di concretizzare il nostro piccolo sogno, per un briefing dove ci venivano fornite
tutte le indicazioni per la “gara”, delle ragazze/i incredibili che hanno reso la nostra
Traversata indimenticabile, ed i trentadue partecipanti, tutti simpatici ed affettuosi. La
mattina del 14, la giornata era splendida, aveva cambiato la luna ed il mare era incantevole,
eravamo tutti avvolti da un’inconsapevole e spensierata emozione, fino a che il
cronometrista ci dava il via per immergerci nelle acque di Messina, ed iniziava così la
nostra sfida a Scilla e Cariddi. Con noi c’erano anche due deliziose amiche di Antonella,
ora anche le mie, Isa e Patrizia, che ci avrebbero seguito sulla barca prevista per gli
accompagnatori, e che ci hanno supportato e sopportato per tutto il tempo della vacanza.
Il caro Cesar, marito di Gabriella, ci avrebbe aspettato sulla spiaggia dell’arrivo.
Momenti incredibili ci hanno accompagnato, la mia salute cagionevole, il pesce spada che
mi nuotava vicino, lo squalo a riva poco dopo la nostra partenza e quella corrente, che
potenza incredibile in quel tratto di mare, indescrivibile! Ma le Maratonete del Mare ce
l’hanno fatta, ed hanno portato i colori della Podistica Ostia oltre l’asfalto!
Io non dimenticherò mai il profumo di quel mare, amo da morire quel colore blu, che sa di
estate, di cose belle e spensierate. Dagli eventi che ho vissuto negli ultimi due anni sono
nate nuove amicizie cordiali ed amorevoli, che spero la quotidianità non faccia disperdere,
sincere ed importanti per me, che hanno fatto crescere la mia famiglia… magari un giorno
scriverò anche di loro. La vita è fatta davvero di piccole perle da scovare nell’arco delle
giornate, per goderne il colore, la lucentezza ed il riflesso della luce.
Non mi serve altro… solo tutti Voi.
Marcella
Bellissimo il racconto, è emozionante.
Ancora più bella e fantastica è l’impresa che avete compiuto te e Silvia. Vi ammiro moltissimo. Anche io come ben sapete nuoto ma l’idea del mare aperto mi spaventa…siete state SUPER
Giuseppe
Brave brave per me è stata una sorpresa per quanto fatto da Gabriella e Silvia , questo dimostra cosa vuol dire creare una famiglia in una società sportiva , e devo ringraziare i miei collaboratori per l’impegno profuso grazie grazie .