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La corsa nella storia (S. Colini)

Sergio Colini ci parla del Parco degli Acquedotti, teatro della tradizionale “Corri per la Befana” e dei suoi allenamenti.

Il 6 gennaio, da oltre 20 anni, insieme alla calza della Befana, mi porta la Corsa della Befana, evento sportivo magnificamente organizzato da A.S.D. Roma Road Runners Club. Quest’anno si è svolta la 30^ edizione. La corsa podistica, attualmente, si svolge sulla distanza di 10,1 km su un percorso misto asfalto e sterrato, molto veloce soprattutto nella prima parte. Gara molto amata e partecipata (1250 giunti all’arrivo) da podisti provenienti da tutta Italia. Vincitore dell’edizione 2024 è Amaniel Freedom con il tempo di 00:31:57.
Questa è la sintesi di una bella giornata di sport ma il VALORE aggiunto di questa gara è il luogo dal quale si parte e si arriva: IL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI ! Questo splendido parco di Roma fa parte, da sempre della mia vita. All’età di 4 anni sono venuto ad abitare vicino a questo luogo che nell’antichità garantiva l’acqua alla città centro del mondo: qui passano infatti 7 degli 11 acquedotti che fornivano alla popolazione di Roma una quantità di acqua pro capite (con una portata massima di 13 metri cubi di acqua al secondo) superiore a quella attualmente disponibile per i cittadini romani.
Dalla costruzione del primo acquedotto e per 850 anni, fino all’invasione dei Goti del 537 d.C., la città di Roma poté disporre di un approvvigionamento idrico, che non ebbe uguali, per abbondanza e qualità, in nessuna città del mondo antico. In tutti i territori conquistati dai Romani acquedotti strade e fognature erano opere di ingegneria civile essenziali per le necessità pratiche della popolazione ed esempio tangibile della cultura che si fondava su solidità, bellezza e utilità. Il Parco degli Acquedotti si estende tra via Appia Nuova e Via Tuscolana ed è compreso tra i quartieri Cinecittà e Quadraro, comprende al suo interno un tratto della via Latina e può essere considerato vero e proprio crocevia della rete idrica romana in quanto ospitava 7 degli 11 acquedotti che rifornivano Roma.

Dei 7 acquedotti il più antico è l’Anio Vetus costruito tra il 272 ed il 269 a.C., lungo 64 km, in gran parte sotterraneo, portava l’acqua dalla valle dell’Aniene. L’acquedotto dell’Acqua Marcia realizzato nel 144 a.C. dal pretore Quinto Marcio Re con un percorso di 91 Km portava l’acqua fino al Campidoglio. Nella zona del Parco degli Acquedotti in epoche successive sono stati sovrapposti alle arcate di questo acquedotto i condotti (spechi) dell’Acqua Tepula 125 a.C., con acque tiepide provenienti dalla zona vulcanica dei Colli Albani, ed Acqua Julia realizzato dal console Agrippa nel 33 a.C. Gli Acquedotti Claudio ed Anio Novus, sono inglobati nella stessa maestosa arcata, la cui costruzione fu iniziata dall’imperatore Caligola nel 38 d.C. e terminata dal suo successore Claudio nel 52 d.C.. Essi rappresentano per la loro maestosità (in alcuni tratti arrivano a 27 metri di altezza) l’aspetto più monumentale del Parco. Lo stesso Plinio affermava che nell’intero mondo nulla era più degno di ammirazione. Dopo le invasioni barbariche e la successiva distruzione di ampi tratti degli acquedotti, Roma attraversò un declino che determinò lo spopolamento della città. Nel 1585 per volontà del Papa Sisto V (Felice Peretti) venne edificato un acquedotto chiamato Acquedotto Felice, ancora funzionante, che sfruttando in parte il tracciato dei vecchi e non più utilizzati acquedotti Marcio Tepula e Julia, portava nuovamente l’acqua a Roma dopo un periodo di grande
decadenza.

In questo scenario meraviglioso io mi alleno ogni settimana nel ricordo della mia infanzia e nell’ammirazione delle opere dei nostri Padri del passato dai quali ancora abbiamo tanto da imparare.

  1. Marcella

    Grazie per l’ articolo , bellissimo il parco degli acquedotti che, anche per me è il luogo dei miei allenamenti.

  2. Luciano

    Una trattazione ed il racconto di un percorso di vita, esaurienti, esaustivi e comprendiosi, bravo Sergio 😍

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